TARTUFO Moliére



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VICTOR CARLO VITALE – SERGIO SMORFA
ALESSANDRA FALLUCCHI – GIOVANNI CARTA
MONICA GUAZZINI – MARIO SCERBO
LUDOVICA DI DONATO – MARCO USAI
GIAMPIERO BOTTA – MARCO MARTINO
e con GIOIETTA GENTILE



TARTUFO
di Moliére

regia di Nicasio Anzelmo

costumi di Rita Forzano e Roberta Frangella
scena di Daniele Cupini
disegno luci di Valerio Sabino
movimenti coreografici di Eugenio Dura

Uno dei capolavori di Molière, una satira pungente, una commedia di grande attualità. L’opera, che rappresentò un attacco nei confronti della società nobile francese del ‘600, in realtà è una satira universale che travalica i tempi, secondo l’idea che anima tutta la scrittura di Molière: “compito della commedia è quello di correggere gli uomini divertendoli”, presentando i vizi e i difetti in modo anche esagerato. E il Tartufo è l’emblema dell’ipocrisia, che vive dietro l’apparenza della devozione religiosa e dell’amicizia, approfittando della fiducia altrui, tradendola senza scrupolo, per trarne vantaggio. L’ipocrisia, il plagio, la falsità, contrabbandati cosi sotto la maschera della virtù, rappresentano i mali che l’uomo coltiva da sempre e che fanno parte della sua natura. Tutti i giorni ci imbattiamo in un “tartufo”: quest’uomo non può né esaurirsi, né estinguersi.
La commedia, rappresentata per la prima volta nel 1664 a Versailles, presso la corte di Luigi XIV, non fu gradita agli ambienti conservatori e religiosi della monarchia, che ritenendosi attaccati e ridicolizzati, ne vietarono la sua rappresentazione pubblica. I tre placet, una sorta di suppliche rivolte al re da Molière stesso, testimoniano il faticoso percorso verso il grande ed intramontato successo di quest’opera (*). Nel 1667 la compagnia di Molière (che ormai era diventata compagnia del Re) ripropose al pubblico parigino la commedia, con il titolo de l’impostore e con leggeri cambi di nome dei personaggi. Luigi XIV però rinnovò il divieto. Fu dal 5 febbraio del 1669, in seguito alla mutata situazione politica, che il divieto fu revocato e si ricominciò a rappresentare Il Tartufo.

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