Partendo da Milano (Piccolo Teatro) a un’ora di treno troviamo Torino (Fondazione Teatro Stabile di Torino). Sempre a un’ora di treno da Milano troviamo Bologna (Fondazione Emilia Romagna) e Padova (Teatro Stabile del Veneto).
A un’ora da Bologna troviamo Firenze (Teatro della Toscana), poi sempre a un’ora Roma (Associazione Teatro di Roma) e infine, a un’ora da Roma, Napoli (Associazione Teatro Stabile della città di Napoli).
POI FINISCE L’ALTA VELOCITA’ E L’ITALIA E’ FINITA.
Chiaramente non essendoci più opportunità di collegamento con altri eventuali Teatri Nazionali il Mibact non ha ritenuto opportuno prendere in considerazione la Calabria, la Puglia, la Sicilia ecc…
Naturalmente ha un suo senso: Come si fa a istituire un Teatro Nazionale non raggiungibile dalla Nazione? Almeno in treno!
Insomma, in cinque ore di treno (alta velocità) troviamo sette teatri nazionali. Nelle altre 24 ore di treno il nulla. E’ anche vero che con la crisi dell’ISIS un bersaglio facile come un Teatro Nazionale forse sarebbe stato troppo pericoloso.
Attori, tecnici, registi, produttori, pubblico e cittadini del far south perché subite tutto questo in silenzio?????
P.S Mi verrebbe da scrivere molte parolacce ma in me prevale sempre l’anima british!!! Robert Schiavoni

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