CONSIDERAZIONI TEATRALI FERROVIARIE – TEATRI NAZIONALI

Partendo da Milano (Piccolo Teatro) a un’ora di treno troviamo Torino (Fondazione Teatro Stabile di Torino). Sempre a un’ora di treno da Milano troviamo Bologna (Fondazione Emilia Romagna) e Padova (Teatro Stabile del Veneto). A un’ora da Bologna troviamo Firenze (Teatro della Toscana), poi sempre a un’ora Roma (Associazione Teatro di Roma) e infine, a un’ora da Roma, Napoli (Associazione Teatro Stabile della città di Napoli). POI FINISCE L’ALTA VELOCITA’ E L’ITALIA E’ FINITA. Chiaramente

RIFORMA DEL FUS Meglio o peggio di prima?

Fermo restando che, in linea di principio, sono d’accordo con la triennalità del FUS, trovo poco intelligente applicarla ora che l’economia è ai minimi termini, la disoccupazione galoppa e le produzioni teatrali hanno grosse difficoltà a progettare il futuro. Questo è il momento in cui si dovrebbe agevolare le produzioni e non porre dei carichi numerici possibili a pochi (ai soliti pochi??). Teatri Nazionali La questione dei teatri stabili è paradossale, sembra di essere nella

NICOLA FANO “Roma senza cultura”. Tutti i segni di un fallimento

Un bell'articolo di Nicola Fano pubblicato su www.succedeoggi.it Tutti i segni di un fallimento Roma senza cultura La Capitale non ha un assessore, non ha un progetto plurale e non si preoccupa di trovare e ridistribuire fondi adeguati. E oggi la gente di spettacolo protesta contro Ignazio Marino. Oggi, la Roma che vive di cultura (poco e male si vive di cultura, a Roma, più esattamente si sopravvive, con la rabbia e con i denti)

Considerazioni sull’articolo di Andrea Pocosgnich su “Teatro e critica”

Alcune considerazioni sull'articolo di Andrea Pocosgnich che potete leggere su questo link: <http://goo.gl/e16h7N Sorvolo sulla professionalità dei giornalisti che si occupano di teatro, di solito e direttamente proporzionale agli inviti a cena che ricevono da coloro su cui scrivono. Più interessanti le considerazioni che seguono sul Valle e la politica culturale. Ho firmato l’appello del Giornale off, malgrado la mia lontananza dalle loro posizioni politiche e culturali. La mia posizione è nota e disquisire sul danno

Riflessioni dopo la riunione di Assoteatro di lunedì 19 maggio 2014

Cari amici, colleghi e associati Mi viene spontaneo scrivere qualche riflessione dopo la triste, almeno per me, riunione di lunedì scorso. Naturalmente non mi riferisco alla sessione di lavoro riguardante il “tax credit” di cui forse non ho capito bene la portata e di cui sono per ora scettico (ma pronto a sposare la causa). Anzi, ringrazio soprattutto Michele Gentile, col quale forse non sono in completo accordo ma che l’ha voluta e organizzata. Lo

“La riforma taglia Teatri” Un articolo intelligente di Francesca De Sanctis

Certo, fa uno strano effetto leggere – scritte nero su bianco –  formule algebriche, medie aritmetiche, frasi che parlano di insiemi e sotto-insiemi mentre si sta sfogliando il Decreto ministeriale intitolato «Nuovi criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163». Parliamo della tanto attesa riforma sul teatro prevista dal Decreto Legge