1. Le percentuali richieste per l’attività (giornate recitative di produzione nei teatri direttamente gestiti e recite di coproduzione) vanno calcolate per tutti i settori SUI MINIMI (così come previsto per i teatri nazionali);

2. Tutto il personale (artistico, tecnico, organizzativo e amministrativo) concorre all’attività di produzione, programmazione, promozione, ecc. di un organismo teatrale. Nessun organismo in questi anni ha gonfiato a dismisura i ruoli amministrativi a discapito di quelli artistici, tecnici e organizzativi…anzi!!!! In un momento di crisi come questo, inoltre, pare assurdo non considerare il lavoro di tutto il personale impiegato. Va anche rimarcato che le tabelle di classificazione Enpals sono anacronistiche: molti ruoli in tutti gli ambiti si sono modificati ed evoluti così come molti altri non esistono più (solo per esempio non vengono prese in considerazioni figure quali: drammaturgo, addetto alla promozione degli spettacoli, addetto alla comunicazione, addetto alla comunicazione web e social network, addetto al marketing teatrale, direttore tecnico e responsabile della sicurezza, ecc. tutti ruoli che sono presenti nelle strutture e che purtroppo sono classificati in categorie professionali non pertinenti se non nel generico termine di organizzatore teatrale, per alcuni …). Ulteriore questione attinente il ruolo dell’organizzatore teatrale: come più volte esplicitato non è una figura amministrativa ma una figura che svolge un proprio e specifico ruolo di raccordo fra la direzione e la produzione occupandosi di una infinità di mansioni che nulla hanno a che fare con l’amministrazione. QUINDI VANNO PRESE IN CONSIDERAZIONE TUTTE LE GIORNATE LAVORATIVE E TUTTI GLI ONERI SOCIALI VERSATI. (*)

3 . Per i TEATRI REGIONALI va eliminato il limite del 15% riferito ai matinèe e al teatro ragazzi: basta gabbie riconducibili a generi. Il concetto di “genere” va superato e deve essere considerata l’attività tout court ancorandola a valori di qualità e di alto profilo artistico e professionale

4 . CENTRI DI PRODUZIONE vanno inseriti alcuni indicatori per evitare lo svuotamento e la generalità di un soggetto non meglio identificabile

– contributo degli enti territoriali e/o pubblici pari ad almeno il 30% del contributo statale;
– gestione diretta in esclusiva di una o più sale per un totale di almeno 300 posti, con una sala di almeno 200 posti;
– le giornate di ospitalità devono essere riservate per almeno il 40% a compagnie diverse dal soggetto istante e vanno considerate su tutti i teatri gestiti (anche qui il parametro va calcolato sui minimi richiesti)

Ultima questione: i TEATRI REGIONALI dovrebbero mutare la denominazione in TEATRI STABILI e i CENTRI DI PRODUZIONE in CENTRI DI PRODUZIONE TEATRALE

(*) Come mediazione, ma solo come ultima spiaggia, se proprio si fosse costretti a cedere e mantenere una percentuale questa va indicata PER IL SOLO PERSONALE AMMINISTRATIVO ma calcolando il 20% sul totale dei dipendenti impiegati (esempio: 40 persone impiegate = fino a 8 amministrativi riconosciuti sia come giornate che oneri). Per personale amministrativo è da intendersi esclusivamente il ruolo impiegatizio con funzione di contabilità, paghe, amministrazione generale, ecc.)

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